venerdì 15 giugno 2007

La pila voltaica

Poco più di due secoli fa Alessandro Volta inventava la pila, apportando una grande innovazione in ambito di energia.
Un'invenzione tanto importante che, quasi da subito, trova spazio sulle pubblicazioni e le enciclopedie di tutte il mondo, come lo testimonia questa pagine di un'enciclopedia inglese dei primi dell' 800.

All’epoca aveva 54 anni, deteneva la cattedra di Fisica Sperimentale nel nostro ateneo e dirigeva il famoso gabinetto di Fisica (vedi il post precedente). Inoltre era uno dei fisici più famosi d’Europa: pensate quale onore per l'Ateneo Ticinense.

Ma come funziona la pila? Vediamo questo video in spagnolo, tratto da un documentario. Altrimenti, per più dettagli in italiano sul funzionamento, la descrizione e spiegazioni, visitate questa pagina dal sito del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pavia, intitolato appunto al nostro eroe.

Qui potrete invece trovare le istruzioni per emulare il vostro idolo e costruire la vostra personalissima pila voltiana.Il necessario? Cose che potreste trovare abbastanza facilmente:
  • Un piano di legno posto verticalmente su una base circolare;
  • Dischetti o dei foglietti di rame e zinco;
  • Un panno imbevuto di una soluzione acida formata da acqua e acido solforico;
  • Due fili di rame;
  • Una rana morta.

Sovrapponete i dischetti di rame e zinco mettendo tra di loro i pezzetti di panno imbevuto della soluzione e disponete la colonna sul piano di legno. Collegate il primo e l'ultimo dischetto della colonna con due fili di rame, si creerà così un potenziale elettrico che produce corrente elettrica (il passaggio di elettroni dovuto alla differenza tra le cariche dei due poli).A cosa serve la rana morta?


Non fatevi vedere o sentire dagli animalisti: se volete emulare Alessandro Volta in tutto e per tutto dovreste testare lo scorrimento della corrente causando delle contrazioni sulla rana morta.

ATTENZIONE: Se la rana torna in vita per l'elettroshock, gli animalisti ve ne saranno grati.

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